Psico Books ”Il piacere di lavorare”

Quello che mi ha colpito ad acquistare questo libro è stato il titolo quasi provocatorio e soprattutto il sottotitolo “Viaggio in se stessi per ritrovare la passione del fare”. In questo libro infatti l’autore offre al lettore diversi spunti per riflettere su di sé, sulla propria personalità, sul proprio modo di operare, di lavorare con gli altri ma anche di stare in relazione.

Ciò che mi è piaciuto, per cui lo consiglio, sono i vari questionari di rilevazione di sé e le relative riflessioni non scontate e non banali.  Inoltre nella prima parte vi è una buona spiegazione dei principi di base dell’Analisi Transazionale: il Genitore, l’Adulto e il Bambino ma non solo. Ho trovato utili gli approfondimenti riguardanti le "spinte" ovvero i messaggi che ci portiamo dietro dall'infanzia su ciò che è bene fare o non fare per sentirsi adeguati definiti come sii perfetto, sii forte, sbrigati, compiaci e sforzati. Tutto questo spiegato attraverso una terminologia semplice e chiara. 

Tutti questi strumenti saranno utili al lettore per potersi fermare e ripensare al suo modo di stare con sé e con gli altri.

Per quanto riguarda il "piacere di lavorare" il libro cerca di rispondere alla domanda: come mai si incontrano professionisti e impiegati allegri e motivati, pieni di iniziativa mentre altri sono invece tristi e delusi? Ci sono dipendenti che diventano strumenti passivi all'interno dell'organizzazione mentre altri si sentono coinvolti e partecipi, a cosa è dovuta questa differenza? Questo libro si struttura perciò come un percorso per ritrovare la gioia del fare e per dare significato nuovo al proprio tempo di lavoro (come da descrizione).

Lo consiglio anche ai colleghi psicologi e psicoterapeuti, soprattutto se di stampo analitico transazionale, poiché offre diversi riassunti utili da poter utilizzare con le persone.

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