Come capire il temperamento del tuo bambino

temperamento

Già dai primi mesi con Angelica ho notato delle grandi differenze tra il mio modo di reagire alle situazioni e il suo (nonostante fosse solamente una neonata). Ad esempio: di fronte ad un rumore improvviso io sobbalzavo, lei no. Se durante una passeggiata un cane iniziava ad abbaiare da dietro ad una siepe io per un attimo sentivo paura, lei si girava sorridendo. Di fronte ad una frustrazione lei immediatamente faceva sentire la sua voce (lo fa tutt’ora!) perché contrariata. Insomma, caratteristiche che notavo tipiche della sua persona e che nulla avevano a che fare con l’educazione o l’apprendimento (appunto perché aveva poche settimane di vita).

Ero di fronte al suo temperamento.

Ti ho parlato del temperamento già nel 2018 in questo post “Il temperamento determina il nostro destino?” ma rivediamo i punti chiave.

Cos’è il temperamento?

Possiamo definire il temperamento come la componente genetica della personalità. Ogni bambino fin dalla nascita possiede elementi caratteristici dati dal modo in cui reagisce agli stimoli dell’ambiente esterno e al modo in cui si autoregola.

Negli anni ’50 i ricercatori Alexander Thomas e Stella Chess iniziarono a studiare appunto il temperamento. Osservarono come un gruppo di bambini reagiva e si comportava in diverse situazioni e li seguirono per tutta l’infanzia e l’adolescenza, cercando quei tratti della personalità che sembravano persistere per tutta la vita. Altri ricercatori successivi hanno ampliato e proposto ulteriori categorie ma possiamo ritenere quelle di Thomas e Chess le fondamentali.

Esse sono: Attività, Ritmicità, Approccio, Adattabilità, Umore, Distraibilità, Perseveranza e durata dell’attenzione, Sensibilità, Intensità delle reazioni.

Ti propongo di seguito la tabella con queste caratteristiche: ci rivedi tuo figlio?

Temperamento di mamma e bambino

In alcuni testi (anche nel famoso libro di Tracy Hogg “Il linguaggio segreto dei neonati”) si parla di temperamento difficile o scontroso descrivendo le reazioni intense di certi bambini. Possiamo immaginare bambini altamente sensibili, con bassa adattabilità ed alta intensità delle reazioni essere di difficile gestione per alcuni genitori. Ma sono i bambini ad essere difficili o forse è la società che si aspetta troppo da dei neonati? Questi sono gli stessi bimbi che il dott. Sears aveva ribattezzato “ad alto bisogno di contatto”.

Possiamo anche dire che è l’incontro tra quelle determinate caratteristiche di temperamento del bambino e quelle magari opposte del genitore a portare alti livelli di stress.

Una mamma particolarmente sensibile, con alta reattività, potrebbe sentirsi in sintonia con un neonato dalle stesse caratteristiche ma trovarlo a tratti di difficile gestione per il bisogno di respiro e tempo per sé.

Allo stesso modo, la medesima mamma potrebbe avere difficoltà nel comprendere le reazioni di un bambino che presenta caratteristiche opposte, per quanto apprezzabili dalle persone esterne. Immaginiamo ad esempio un bambino espansivo, molto attivo, con grande bisogno di stimoli e una mamma introversa che si trova a suo agio con poche persone e che non sente l’esigenza di eccessivi stimoli.

Essere genitori prevede un incontro, una relazione tra due (o tre!) persone che avranno bisogno di tempo per conoscersi e accogliersi nei rispettivi tratti e modi di essere. Gli studi sul temperamento possono essere un valido strumento proprio per aiutarci in questo.

 

Li conoscevi? Avevi mai letto qualcosa in merito? Fammelo sapere nei commenti!

Tabella tratta da "Sogni D'oro" edito da La Leche League

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